Pollycoke sta tornando…

A quanto pare, l’abbassamento delle luci sul miglior sito italiano del mondo “linux-e-non-solo” era solo (come tutti noi speravamo) temporaneo, e come scritto dal buon Felipe nell’ultimo articolo (datato 19/01/2009), sembra che qualcosa si stia muovendo.

Intanto ci suggerisce di aggiornare i puntatori al suo blog cambiando l’url dal vecchio pollycoke al nuovo-vecchio pollycoke.org.

In attesa del completamento delle operazioni preliminari sul nuovo dominio, io ho ascoltato il consiglio, e ora aspetto di vedere tutte le altre novità per poter definitivamente dire “bentornato pollycoke”!
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Un tool open source per la progettazione dei database

Ogni buon programmatore che si rispetti sa che non si può creare un database dal nulla. Proprio i database sono alla base di qualsiasi software degno di nota, e sono indispensabili per la realizzazione di un sito web.

Da buon fanatico di progetti open source, ma soprattutto dell’ambiente php-mysql per la creazione di web application mi sono dato da fare nel mio sport preferito e ho trovato un tool davvero interessante.

Si chiama MySQL workbench e proviene dagli stessi laboratori dai quali ci viene fornito uno dei DBMS open source più conosciuti al mondo. E’ da qualche mese che lo uso ogni volta in cui ho bisogno di realizzare un db, a lavoro o a casa e lo trovo davvero utile e funzionale. Che cos’è workbench? Semplice! Un sw che consente di progettare un database, partendo dalla realizzazione dello schema E-R e risparmiando molto lavoro a noi poveri programmatori.

In sostanza basta disegnare lo schema del database inserendo tabelle, chiavi primarie, chiavi esterne, indici, trigger, viste e chi più ne ha più ne metta, e workbench farà per noi tutto il resto. Una volta disegnato lo schema infatti, sarà possibile esportare la struttura del db creato e reimportarla nel nostro DBMS. Io uso abitualmente MySQL e workbench mi permette di esportare in un file .sql le query di creazione della mia base dati, pienamente compatibili con questo DBMS, e di creare con una import il database vero e proprio.

Esiste in due versioni, la community e la standard, la prima rilasciata gratuitamente sotto licenza GPL mentre la seconda a pagamento (e con alcune funzionalità in più) al costo di 79$ per svillupatore per anno. Ovviamente non mi sono potuto permettere di acquistare la versione standard, ma la community svolge il suo egregio lavoro in maniera impeccabile.

Dimenticavo, workbench è multipiattaforma ossia esiste nella versione per Linux (comodo pacchetto debian autoinstallante, o rpm), nella versione per Mac OS X e nella versione per Windows in modo che nessuno possa lamentarsi e tutti possano progettare in tutta serenità i propri database sul proprio sistema preferito.

Direi che non vi resta che provarlo!
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La versione open source di Google App Engine? …esiste!

Tornado Web Server

Come qualcuno di voi sa, la mia tesi di laurea riguardava lo studio di Google App Engine e più in generale del Cloud Computing, un argomento che mi ha molto affascinato, e che di questi tempi è sempre più di attualità. Alcuni giorni fa, ho notato tra i vari post sulla mia bacheca di facebook, quello proveniente dalla pagina facebook.com/engineering di cui sono fan (accanito). Questo articolo riguardava la decisione di facebook di rendere open source un progetto molto interessante: Tornado web server. Cos’è Torndado? Semplice! Un web server che supporta un elevato numero di connessioni simultanee, con integrato al suo interno, un web-framework python, del tutto simile a webapp (il web-framework fornito di default con Google App Engine, versione per python). Tornado è stato creato dai fondatori di Friend Feed, e quando facebok ha acquisito questa società, ha pensato bene di arrichire la lista dei suoi progetti rilasciati con licenza open source. Bene, proprio da questa lista, sono venuto a conoscenza di altri progetti molto interessanti, tra cui Hive e Cassandra, ma soprattutto Hadoop, un insieme di software (anch’essi, tutti open source, in cui è compreso anche Hive) che permettono di realizzare un’infrastruttura di server altamente scalabile e distribuita. Da notare inoltre che Cassandra è la versione open source di Big Table, il database ad oggetti utilizzato da google per quasi tutti i suoi progetti più importanti (tra cui la ricerca), nato dalle menti di alcuni ingegneri impiegati presso Big G, e al quale avevo dedicato un capitolo della mia tesi (che potete trovare su sellbook).

Ok e con ciò? Tutto questo era per dire che se vogliamo replicarci un sistema in stile App Engine, ma sui nostri server, è una cosa possibile. Allo stesso modo è possibile utilizzare solo alcuni di questi software, ad esempio Hadoop con mysql e php, oppure Tornado con mysql, ecc ecc…(lascio a voi tutte le altre combinazioni).

Ho riempito questo articolo di link, mi rendo conto che sono un po’ troppi, ma così potete documentarvi a sufficienza su tutti questi progetti, che personalmente mi hanno intrigato parecchio! ;-)

Buon divertimento!
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Passare a Linux?..Sì!!

Tramite pollycoke sono arrivato a leggere questa pagina, creata da una scuola media superiore, che ha deciso di installare sui pc di un suo laboratorio Ubuntu 7.10.:
http://www.istitutomajorana.it/passare-linux/index5.html
Ci danno 27 buoni motivi per cui usare linux…io li ho trovati molto validi e ve li giro..
chi di voi non lo usa ancora ci faccia un pensierino! ;)

Ps:questo è l’articolo su pollycoke

Ubuntu 8.04

Eccomi qua..dopo un po’ di tempo, risveglio in me l’istinto da blogger per dare una prima, sommaria valutazione sulla nuova release di Ubuntu, la 8.04 (nome in codice Hardy Heron)…
Sul portatile l’ho installato e tutto sembrava andare alla perfezione al primo colpo, se non fosse che ieri mattina lo avvio senza il mouse e si pianta…ovviamente subito non avevo intuito fosse per colpa del mouse ma, dopo ripetute prove posso dare la colpa di tutti i casini al touchpad…non so perchè ma quando non uso il mouse usb, dopo il login si pianta tutto…giuro che però andrò a fondo della questione…
Sul fisso invece sembra andare tutto bene, driver ati a parte, ma questa è un’altra storia…
Giudizio: Positivo (e ora vi spiego perchè…)
Ci sono alcuni cambiamenti che mi piacciono in questa nuova versione…
1-Firefox 3…semplicemente figherrimo!!(unica nota negativa download manager..preferivo quello vecchio)…
2-Credo che nautilus(almeno dalle prime impressioni sembra così) oltre ad essere molto piu’ veloce ad aprire le cartelle, sia diventato un programma separato dal so,come se fosse un normale software..e ciò è davvero molto positivo…Piccola novità inoltre(credo grafica) nello spostamento dei file…
Per i difetti più grandi bisognerà attendere che si presentino..comunque per ora voto ampliamente sopra la sufficienza a tutto il team di ubuntu!…
Per altri 6 mesi possiamo vivere di nuovo felici..:)

Se avete 2 orette da perdere..(compiling ubuntu kernel)

Ragazzi voglio proporvi una guida di indubbia utilità(=O)…Nessuno di voi ha mai avuto la remota idea di provare a ricompilarsi il kernel di ubuntu ad hoc per il proprio pc??Significherebbe aumento spropositato delle prestazioni infatti prima di procedere alla compilazione è possibile(tramite un tool grafico) configurare i moduli del kernel da compilare(e di conseguenza installare)..Per esempio potete compilare il modulo della cpu specifico per il vostro processore, oppure caricare solo i driver necessari al vostro hardware e non tutti quelli disponibili..Procedo con la guida..vi elenco i vari passi provando a spiegare cosa fanno…Da notare che questa guida vi permetterà di avere un’immagine alternativa del kernel, se non dovesse funzionare o non piacervi potete tranquillamente tornare al vecchio kernel modificando grub(con un sw come ad esempio “start-up manager”)..
Il primo passo è scaricare le dipendenze necessarie con questo comando:
sudo apt-get install build-essential bin86 kernel-package libncurses5 libncurses5-dev fakeroot
Per configurare i moduli del kernel da compilare scaricate un’interfaccia grafica con questo comando:
sudo apt-get install libglade2-dev
Ora scaricate il sorgente del kernel con:
sudo apt-get install linux-source
Ora prima di estrarre il pacchetto dei sorgenti dobbiamo aggiungerci al gruppo usr:
sudo adduser UTENTE src
con UTENTE sostituite il vostro utente
Settiamo i permessi per il pacchetto:
sudo chmod -R g+wr /usr/src/*
e ora estraiamolo:
sudo tar -xvjf linux-[VERSIONE_SCARICATA].tar.bz2 && cp -R linux-[VERSIONE_CHE_AVETE_SCARICATO] /usr/src/
Ora entrate nella cartella dove avete scaricato i sorgenti:
cd /usr/src/linux-[VERSIONE_CHE_AVETE_SCARICATO]
Bene ora possiamo configurare il kernel a nostro piacimento:
make gconfig (questo comando usa le gtk per “ki” usa kde il comando è make xconfig da installare anche prima con il pacchetto necessario)
Configurato?..bene ora procedete con il fatidico passo:
make-kpkg –append-to-version NOME_KERNEL –rootcmd fakeroot kernel_image
dove con NOME_KERNEL sostituite il nome che volete dare al kernel…
Bene ora passate le due orette necessarie per compilare il kernel avrete un file .deb che dovrete installare, salite nella cartella superiore con cd .. e poi digitate:
sudo dpkg -i kernel-image-[VERSIONE_DEL_KERNEL].deb

Bene ora dovreste aver il vostro kernel installato tra le varie immagini di grub..riavviate e pregate in tutte le lingue che conoscete…
Vedete la scritta “kernel panic”??Tranquilli è successo anche a me…riprovate dall’inizio cambiando le vostre varie configurazioni, qualcosa non è funzionato come doveva…:)
Se qualcuno ce la farà a avere il proprio kernel installato e funzionate, vi prego fatemi sapere a che santo vi siete affidati…:)

Xubuntu gira sul mio relitto!!!



Il M.I.T di Boston ha intrapreso nuovi studi per capire come sia possibile, tutti i più grandi scienziati si stanno recando nella mia mansarda per capire questo strano fenomeno…Xubuntu gira sul mio vecchi(issim)o pc…E’ stato il mio primo pc..roba di windows ’98(neppure SE)…
L’altro giorno(come direbbe Natalino Balasso) “studiando” il social networking sono finito sul sito di xubuntu…Qui ho scoperto i particolari di questa distro linux(figlia di ubuntu)..Riassumendo ho notato che i requisiti minimi di sistema erano alquanto bassi..A questo punto si è accesa la lampadina…”E se…”..vado nel solaio a cercare il vecchio case…guardo un po’…lo trovo…Dopo averlo aperto noto con un certo entusiasmo-rammarico che i requisiti minimi per xubuntu li soddisfaceva..ma si fermava lì..niente di più..”Per far girare xubuntu servono 64mb di ram”..e io quelli avevo..per far girare la live cd 128(GRRR!!!!). Preso dallo sconforto, giro tutti i negozi di pc in Cuneo(compreso l’appena scoperto rivenditore apple ufficiale..in centro Cuneo..5minuti di estasi..ahhh..;p..ndr) alla ricerca di un benedettissimo banco di ram pc100..anche solo da 64mb…seee…mi guardavano tutti come se fossi uno yeti…vabbè che non ho mai vinto mister italia, ma faccio così paura???(stavo a skerzà aò..era per la ram pc100 ormai in via di estinzione..non per me..spero..;p)..Provo quindi l’ultimo disperato tentativo…chiamo Denny…Mi salva..dice che ha un banco di ram pc 100 da 64mb..ieri me l’ha portata e abbiamo provato ad accendere il pc..momenti di sconforto..non fa neppure il controllo delle periferiche..tutto bloccato prima..ventola che gira, pc apparentemente acceso, ma schermo nero..dopo una mezz’oretta con le mani dentro il case a resettare il bios, e a cercare quale periferica dà questi problemi, invertiamo il cavo IDE dell’hard disk e tutto per magia funziona..Sìììì…E’ di nuovo vivo!!!…
Così questa mattina mi sono messo d’impegno e ricordando la prima installazione di ubuntu della mia vita (credo fosse la 6.10) ho installato in modalità testuale la versione alternate di xubuntu 7.10..Nel frattempo sono andato a comprare 1tastiera,1mouse(del valore di un gelato e un pacchetto di caramelle circa ;p) e una scheda di rete wifi(della sitecom, come il mio bel storage router..aò è quello che offre euronics qui vicino..ma vanno da dio..)
Una volta installato tutto avvio il mio nuovo S.O. e…….TA TAN!!!..Tutto funziona…tranne il wifi…COME????…Non sarà supportata..è della Sitecom…Ehi..ferma un attimo…non snobbiamo la Sitecom..il router va benissimo..Che scemo..Se non metto il mac nell’ACL, il firewall me lo filtra e non mi fa entrare nella rete..provo…YESSS…funge tutto!!!”Leggermente” lento…ma funge..
Ora non so bene se mio pa userà questo pc, visto che è dedicato a lui…però è stato una figata rispolverarlo e rimetterlo “in carreggiata”…Un grazie a Denny per la ram…e per la grande mano che mi ha dato ieri a capire dove stava il problema..Chissà quanto ci avrei messo a invertire quel cavo IDE..
Specifiche tecniche del mio “nuovo-vecchio” pc-relitto:

  • Pentium II 350Mhz
  • 128MB Ram pc100
  • 5.1Gb Hard disk
  • Scheda Audio Sound Blaster (modellosconosciutoquasipreistorico)
  • Scheda Wifi Sitecom wl-171

E ora qualche foto:

La scheda wifi:

E l’interno del relitto:

Ecco il vero fantaporno!!!

Ragazzi il vero fantaporno di cui si parla ogni tanto su pollycoke a mio parere è questo…fatemi sapere come la pensate..

a me è sembrata una cosa sbalorditiva, innovazione allo stato solido(,liquido e gassoso)..quello che di più figo si può immaginare..avete presente come il caro Steve(Jobs) presentava il multitouch(vi rinfresco la memory card..”il metodo più naturale per usare un pc…meglio del mouse”)…eccolo…e il tutto condito da ingredienti tutti naturali(e free)…grazie ad openmoko…robba di open source…mo mi compro il touchscreen..eheheh..magari…

Intanto piccola news (sopratutto per bove)..come si presumeva può essere amore tra Ubuntu ed Apple!!!
Basta resettare l’ipod da iTunes lasciando installato solamente il S.O. dell’iPod e poi da Ubuntu una volta collegato “il mezzo” si apre in automatico Rhythmbox e si può caricare tutta la musica che si vuole…prossimamente proverò ad aggiornare il S.O. da Ubuntu con wine..se funzionasse(e torneremmo al fantaporno di prima) si potrebbe adorabilmente salutare winsos..eheheh…per ora non esageriamo…ma non è detto che non si possa in futuro..:)

10 Motivi per scegliere Ubuntu!!!



Ho trovato tra le news di Google una notizia che elencava 10 pregi per cui scegliere Ubuntu 7.04 invece di Windows Vista…li riporto sul mio blog visto che li condivido pienamente…e non credo ci sia qualcuno che possa confutare questi VALIDIDSSIMI motivi..anche i fan più sfegatati di Windows non potranno che darmi ragione:

1) Effetti visuali: l’autore del post si dichiara subito molto preso da questa caratteristica. Windows Vista ne possiede in quantità, ma evidentemente non abbastanza apprezzati. La preferenza va ad Ubuntu 7.04, che pur essendo dotato di pochi effetti – non mancano rotazioni di cubi e finestre tremolanti – risultano, tuttavia, molto gradevoli da utilizzare. Con l’installazione di Beryl si rendono poi disponibili numerosi altri effetti molto divertenti.

2) Installazione: secondo motivo la semplicità nell’installazione delle applicazioni. Installare una applicazione in Ubuntu è estremamente facile, molto più facile che in Windows, vista la presenza di un programma che fornisce di base un accesso alla maggior parte delle applicazioni disponibili, semplicemente spuntando i programmi che si desidera installare; inoltre, non si avrà necessità di licenze perché si tratta di programmi open source e soprattutto non ci sarà bisogno di cliccare una ventina di volte prima che il programma venga installato. Si sceglie il programma, si clicca Ok e il gioco è fatto.

3) Sicurezza: terzo posto per questo importante aspetto. In Vista, per cambiare un settaggio è necessario passare per un ridicolo numero di dialog box e password; in Ubuntu non si è mai loggati in una sessione da administrator, ci si logga da semplici utenti e quando avremo bisogno di cambiare delle opzioni relative alla nostra area utente, ci verrà richiesta la password di amministratore, una dialog box e siamo nel sistema; operazione semplice, veloce e sicura. C’è anche il non trascurabile vantaggio che in ambiente Linux il numero di virus è estremamente basso, immaginate invece di non installare una protezione in Windows; in ambiente Linux si può fare a meno di installare un antivirus e comunque sentirsi liberi da minacce e rischi di perdita dei dati.

4) Liberi di cambiare: Ubuntu è dotato di un pannello di controllo e di un menu che dà accesso alle applicazioni, nel quale si può selezionare con semplicità quello che vogliamo cambiare, dal background del desktop al settaggio della rete. Tutto quello che appare nelle finestre è semplice e sono presenti solo le opzioni di cui abbiamo bisogno e questo rende più facile il lavoro.

5) Community: quella che sta dietro Linux, e in particolare dietro Ubuntu è ciò che attrae la maggior parte degli utenti verso questo sistema operativo. Gli utenti Linux sono più che altro ex utenti Windows, cosicché essi riescono ad individuare le novità meglio dei linuxiani nativi e sono felici di aiutare. Tutte le volte che un utente ha bisogno di aiuto può semplicemente sottoporre un post nell’Ubuntu forum e nel giro di pochi minuti troverà la risposta al suo problema. Non sarà necessario utilizzare il telefono per chiamare un customer service e magari aspettare ore prima di risolvere il problema.

6) Libertà: tutto ciò che gira intorno ad Ubuntu è libero; il sistema operativo si può scaricare dal sito o lo si può ottenere richiedendone l’invio gratuitamente al proprio indirizzo e senza pagare nulla per la spedizione; il software installato (incluso tutto il software disponibile via download) è libero ed il supporto è gratuito.

7) Reti semplici: è incredibile la tranquillità con cui Ubuntu riconosce una rete e si connette ad un sistema dotato di sistema operativo Windows. È sufficiente connettere il computer all’hub della rete per essere immediatamente riconosciuto dal sistema senza problemi e, soprattutto, senza bisogno di configurarlo.

8) Mozilla Firefox: il numero di utenti che utilizzano Firefox su Vista senza problemi è elevato, ma su Ubuntu non c’è Internet Explorer, che prende possesso del territorio e non si riesce più a sbarazzarsene.

9) Velocità: Windows Vista utilizza una quantità di risorse elevata; ciò significa che avremo bisogno di un computer particolarmente potente. Se pensate di usarlo con un PC da 1 GHz e 512MB di RAM vi sbagliate. Ubuntu , invece, è molto veloce, non diminuisce le proprie performance dopo un paio d’ore di lavoro; si mantiene attivo e performante e apre ogni cosa letteralmente un secondo dopo aver fatto clic sull’icona, e chiude le finestre appena si clicca sulla X. Con Windows Vista è necessario aspettare per circa 30 secondi prima di veder partire un programma e chiudere un applicativo come Word 2007 o Visual Studio.

10) Updates: Ubuntu viene upgradato ogni sei mesi circa, e comunque ogni volta che si accende il PC si trovano update per i programmi installati. Paragonare questo aspetto a Windows non fa testo: quanto spesso si fanno degli update? I cinque anni intercorsi fra l’uscita di Windows XP e Vista sono la risposta a questa domanda.
Mi dispiace dirlo(ma neppure poi troppo) ma il punto 9 è il più vero di tutti(anche se sono tutti e 10 veri allo stesso modo;p)..
Va bene sono pronto a leggere un sacco di critche..fatevi sotto!!!;p…